IL SIPARIO STORICO DEL TEATRO CIVICO
di Giuseppe Decarlini
Vice Presidente Pro Iulia Dertona
Il 9 settembre 1837 il Consiglio Comunale di Tortona deliberava di
affidare a Luigi Vacca l'incarico di dipingere "il plaffone con medaglia
nel mezzo, parapetti e plafoni dei palchi, dieci scene e il sipario" per
il prezzo di Lire 5.050.
Il Vacca, scenografo del Teatro Regio e professore all'Accademia di
Torino, venne preferito al Leonardi e ai "pittori socij" Capitini e Moja.
Il 10 settembre l'ing. Pietro Pernigotti, che nel 1830 aveva avuto
l'incarico di studiare il progetto del nuovo teatro, comunicava al Vacca
l'incarico sollecitandolo affinche' "le opere che restano inca- ricate
alla S.V. Onorevolissima siano perfettamente ultimate in perfetto lodevole
modo non piu tardi della meta' del venturo aprile essendo stabilita
l'apertura del teatro al principio di maggio prossimo".
Nel gennaio del 1838 il Vacca, per il tramite del Pernigotti, inviava il
bozzetto per il medaglione centrale del soffitto della platea raffigurante
Minerva in atto di incoronare Tersicore con il Tempo che ne distrugge la
gloria.
L'artista, impegnato ancora per qualche tempo al Regio Teatro di Torino si
sarebbe fatto precedere dai suoi allievi. Il Pernigotti da parte sua si
raccomandava con il sindaco affinche' fossero terminati quei lavori, come
il pavimento della platea, affinche' si potesse dare il via alle opere di
pittura.
Il bozzetto iniziale per il medaglione non dovette riscuotere il consenso
degli amministratori pubblici in quanto il Vacca, con l'aiuto del figlio
Raffaele, di Giovanni Venere, Carlo Sciolli e Nicola Mazzucchelli, tutti
appartenenti all'ambito pittorico torinese, dipinse poi Minerva che
incorona la musica, la poesia e la pittura con un Genio che presenta le
corone che sono ricevute dalla dea.
Piu travagliate le vicende relative al sipario. Alla fine del febbraio
1838 i lavori per la sua realizzazione dovevano ancora incominciare in
quanto c'era tra gli amministratori chi premeva affinche il Vacca traesse
ispirazione dalla grandiosa festa offerta in Tortona nel 1489 per il
matrimonio di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona.
L'artista manifesto' al Pernigotti i motivi "per cui nell'arte sua e nella
penuria di tempo egli non deve ne puo assumersi l'incarico di trarre
argomento dal noto inviatomi scritto", relativo appunto a tale progetto.
La carenza di tempo spiega il motivo per cui il Vacca uso i bozzetti gia
utilizzati per il sipario del teatro di Chambery.
Il Carnevale nella descrizione che fa del teatro cosi presenta il tema del
sipario: "... e dipinta la discesa di Orfeo ai campi Elisi. Campeggia
l'Orfeo al piede del trono di Pluto e di Proserpina corteggiata dalle
parche e dai giudici: in fondo dei gradini del trono sta il cerbero, di
cui due teste sono gia ammansate dal suono della cetra d'Orfeo; una e'
tuttora ardente di rabbia, alla destra sta un gruppo di furie, alla
sinistra di arpie; a qualche distanza Caronte con la sua barca sul fiume
Stige in atto di spingerla fra le sue onde, in maggior lontananza
nell'antro, per cui si entra nei campi Elisi, si vede Euridice sostenuta
da una compagna in carattere di somma ansieta'".
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